Mi trovo veramente in difficoltà a scrivere questo post, in parte perchè su Los Roques ci sono centinaia di descrizioni su internet, più o meno esaustive, ed in parte perchè la straordinaria bellezza di questi luoghi va oltre le parole, va oltre il nero su bianco ed oltre le immagini o video che siano, seppur di straordinaria bellezza...
Saranno quindi le sensazioni, le emozioni ed il mio punto di vista a darvi la miglior descrizione possibile di questo angolo di paradiso!!!
Ciò che rende l'arciperlago di Los Roques così meravigliosamente surreale è l'origine corallina dei circa 50 isolotti e 200 banchi di sabbia (cayos)...
già dall'aereo, prima dell'atterraggio si vede il contrasto provocato dalla barriera tra il mare aperto, di un blu intenso, e le più chiare e trasparenti acque interne.
L'unica isola abitata di Los Roques è il Gran Roque, la più a nord dell'arcipelago, in prevalenza montuosa, dotata di un aereoporto che accoglie tutti i voli nazionali in partenza da Caracas, dall'isola di Margarita e adesso anche da Higuerote, un paese a circa un'ora di distanza dalla capitale.
Tutti le altre isole sono prettamente disabitate, o popolate da pochi pescatori.
Quindi è la natura che la fa da padrona...
Il color del mare è un sogno...navigare su queste acque dà l'impressione di volare...il blu del cielo si fonde con le splendide tonalità di turchese del mare, spezzato irregolarmente dal colore più scuro dei banchi di corallo che spesso fuoriescono dall'acqua, fino ad avvicinarsi alla costa dove l'intensità del celeste si colora di una sfumatura sempre più chiara, raggiungendo il limpido trasparente fino alla riva.
Tutti le altre isole sono prettamente disabitate, o popolate da pochi pescatori.
Quindi è la natura che la fa da padrona...
Il color del mare è un sogno...navigare su queste acque dà l'impressione di volare...il blu del cielo si fonde con le splendide tonalità di turchese del mare, spezzato irregolarmente dal colore più scuro dei banchi di corallo che spesso fuoriescono dall'acqua, fino ad avvicinarsi alla costa dove l'intensità del celeste si colora di una sfumatura sempre più chiara, raggiungendo il limpido trasparente fino alla riva.
La gradualità dei colori del mare sembra accompagnarti per mano fino alle bianchissime spiagge di sabbia, vergine e finissima, composta dall'antica e lenta erosione di una particolare alga marina, caratteristica del luogo, che al calpestarla sembra neve.
I piedi affondano piacevolmente ad ogni passo e la sensazione è quella di essere i primi ad aver visitato questi posti, naturalmente perfetti!
I paesaggi disegnati dalla natura hanno dell'incredibile: banchi di sabbia che sembrano dispersi in mezzo al nulla, lingue bianchissime che sembra tengano a distanza le onde da una parte e dall'altra, quasi come se Mosè fosse passato da queste parti...
E' quest'ultima la decrizione di "Cayo de Agua", situato nella parte più a sud-ovest dell'arcipelago, due isolotti collegati splendidamente da un corridoio di sabbia, dentro un territorio totalmente immerso in una natura di cui l'uomo non può impossessarsi, totalmente circondato da acque cristalline e da una ricchissima varietà di fauna propria del Mar dei Caraibi...un'oasi sperduta nel "cielo"!!!
Non a caso "Cayo de Agua" è classificata tra le 10 più belle spiagge del mondo...a mio parere di una bellezza irraggiungibile!!!
E' altrettanto meravigliosa la sensazione di essere circondati da stupendi pesci mentre ci si bagna, stelle marine e corallo, per lo più bianco, ad ogni passo alla scoperta di Los Roques.
La varietà dei paesaggi è stupendamente imbarazzante...si passa da spiagge di sabbia bianchissima a spiagge interamente composte da fossili di corallo... da tratti costieri interamente popolati di mangrovie fino a bassi fondali che sembrano un mosaico di Botutos (il Botuto e quella grossa conchiglia a forma conica tipica dei Caraibi e di alcune zone del Sud America).
A "Cayo Fernando" ci sono degli interi collinotti di Botutos accumulati, da quanto ci dicono, già dall'epoca coloniale.
Ogni Cayo ed ogni isolotto hanno la loro particolarità, come ad esempio a "Los dos Mosquices", dove troviamo oltre ad un piccolo aereoporto privato anche un centro per la riproduzione delle splendide tartarughe marine, molte di loro in via d'estinzione.
Los Roques, grazie al fatto di essere un parco naturale, in cui non si può costruire, ingrandire le costruzioni già in essere, in cui il turismo e ben controllato dall'essere affollato e disordinatamente distruttivo, in cui non ci sono le grosse catene di hotel presenti in tutti i luoghi turistici del mondo, dove più in generale l'impronta dell'uomo è estremamente regolata affinchè la natura rimanga così incantevole ed intatta, ci permette di uscire dal naturale contesto sociale in cui giornalmente siamo immersi, ci permette di tornare un po' alle nostre origini, in completa simbiosi con la natura, in un contesto che scorre lento e senza troppe complicazioni e dove il vivere e godere dei diversi momenti della giornata, dall'alba al tramonto, ci rende come dei bambini di fronte alla maestuosità di madre natura!
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